Il glamping, in tenda tra comfort e lusso
A metà tra camping e glamour, il glamping rappresenta la nuova frontiera del turismo green che non vuole abbandonare eleganza e comfort. Tale pratica si sta sviluppando rapidamente in tutto il mondo e consiste nell’unire i servizi di un classico hotel alla bellezza di soggiornare immersi nella natura. Un modo sicuramente più confortevole, diverso e “chic” per essere a contatto con paesaggi incontaminati mediante la libertà del campeggio, usufruendo di quelle funzionalità presenti all’interno di una vera e propria abitazione.
Il termine glamping nasce, per la prima volta, nel 2005 in Inghilterra e, anche se è tuttora un neologismo, sembrerebbe che questo concetto abbia delle radici storiche. Non è di certo facile definire con esattezza quando si sia sviluppato, ma già nel XVI secolo in Scozia e in Francia erano presenti questi alloggi, predisposti per occasioni particolari. L’esempio più stravagante è il cosiddetto ‘Campo del Drappo d’oro’, un summit diplomatico tra Enrico VIII d’Inghilterra e Francesco I di Francia, svoltosi nel 1520, nel nord della Francia. Furono montati circa 2.800 tende e tendoni faraonici, mentre nelle fontane scorreva vino rosso. Sempre nello stesso periodo, anche gli Ottomani avevano tende sfarzose e sontuose che utilizzavano durante le loro missioni militari.
Ad oggi il glamping si è diffuso prima nei paesi caldi come Africa e Australia per poi espandersi, gradualmente, in tutta Europa, compresi luoghi più freddi come Scandinavia o Svizzera. Questo tipo di turismo è più attento all’ambiente e sostenibile perché le tende, pur essendo perfette per ogni condizione climatica, preferiscono, solitamente, l’utilizzo di materiali riciclati e biodegradabili. Sono studiate per integrarsi nel paesaggio in modo armonioso, hanno tessuti in cotone bio prodotti artigianalmente, un sistema per il riciclo delle acque piovane e possono essere anche indipendenti dal punto di vista energetico. Questi temi fondamentali della bioarchitettura confluiscono in una ricerca dell’estetica e dell’eleganza, attraverso componenti che, sebbene possano far apparire queste strutture non proprio alla portata di tutti, ne determinano, tuttavia, l’indiscutibile successo.
Per chi fosse interessato a questo tipo di avventura, oggi c’è l’imbarazzo della scelta: tende teepee (abitazione caratteristica degli Indiani nomadi delle praterie nordamericane, costituita da una forma conica), yurte, pod (capanne in legno), tende da safari, roulotte vintage, case collocate tra i rami di alberi secolari oppure letteralmente scavate all’interno dei loro tronchi possenti. Le differenze tra tutte queste tipologie rendono ancora più interessante questo genere di soggiorno tra i turisti che desiderano provare l’emozione di un’esperienza nuova e particolare.
In Italia, le opportunità di fare campeggio completamente immersi nella natura sono infinite: si passa dal dormire in tenda sotto le stelle nelle Marche o nelle capanne nuragiche sarde, sino allo svegliarsi tra gli ulivi secolari sul Lago di Garda oppure in una ‘Bubble Room’ trasparente in Basilicata.
Una delle strutture di glamping italiane, annoverata dal quotidiano britannico “The Guardian” nella top ten dei migliori Glamping d’Europa, si trova nel comune di Mirano, ad appena 24 km da Venezia, e propone alloggi dal design provenzale e di tendenza, vicino al canale Taglio Novissimo. L’arredo di questi graziosi residence riesce a essere creativo e unico in maniera eco-friendly e sostenibile. È sicuramente il posto ideale se si vuole godere di tranquillità e intimità, ascoltando il respiro della Natura.
Impossibile elencare, in questa sede, le diverse tipologie di alloggio presenti sul nostro territorio, oscillando dalle location più tradizionali e rurali a quelle più eleganti e raffinate, ma tutte rigorosamente inserite all’interno di paesaggi da cartolina. Se è da tempo che si desidera fare una vacanza green e allontanarsi dallo stress metropolitano, questa è un’oasi ideale di relax e benessere dove approdare per ossigenare il corpo e la mente. E voi, quale glamping preferite?
di Lucrezia Martino